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Il mio intento è di mettere assieme tutti i video inerenti la città di Catania

15 Mar

Pubblicato da Overblog

Pubblicato da Milici Emilio

~Storia di Catania Catania è una città dalle tante sfaccettature, capace di dare al visitatore forti emozioni per alcuni scorci del paesaggio urbano. La crescita della città di Catania è legata, nel bene e nel male, al rapporto con l’ Etna: usufruendo della fertilità, soggiacendo alle colate, piegando la pietra lavica a materiale per costruire le case. Oggi Catania si presenta come un grande agglomerato urbano, costituito da uno splendido centro storico (il suo barocco è stato inserito nel Patrimonio dell’ Umanità), ricostruito dopo il terribile terremoto del 1693. Catania nasce oltre due millenni prima: l’ insediamento storico risale alla più antica colonizzazione greca in Sicilia, quando il calcidesi di Naxos fondarono, intorno al 729 a.C., il primo impianto di Katane. Nel 476 a.C. fu rifondata da Gerone I, tiranno di Siracusa, che ne deportò gli abitanti a Leontinoi (attuale Lentini) popolandola con i coloni Dori e chiamandola Aitna. Assoggettata per tre secoli ai greci, nel 461 i catanesi riconquistarono la città, ne scacciarono i coloni e le ridiedero il nome originario. Nel 263 a.C. venne conquistata dai romani, il cui dominio imperiale accrebbe notevolmente la città, ed è testimoniato dagli edifici giunti fino ai nostri giorni: l’ anfiteatro in piazza Stesicoro, il teatro e l’ Odeon tra la parte occidentale di via Vittorio Emanuele e via Teatro Greco, i resti del Foro nel cortile S. Pantaleone e quattro complessi termali. Il Cristianesimo vi si diffuse rapidamente; tra i suoi martiri, durante le persecuzioni di Decio e di Diocleziano, primeggia Sant'Agata, patrona della città, e Sant'Euplio. Le invasioni barbariche della seconda metà del 535 d.C., sconvolsero tutta la Sicilia e, quindi, anche Catania, portando alla decadenza la città. Dei tre secoli della loro dominazione rimangono pochissime tracce. I saraceni la conquistarono nell’ 875, lasciando un’ impronta nella relazione con le campagne, aprendo nuovi collegamenti (a loro risalgono le “trazzere” che si intrecciano sull’ Etna) e innestando nuove colture. Ma fu grazie alla conquista dei normanni, guidati da Ruggero d’ Altavilla, che a partire dal 1060 Catania ritornò ad un nuovo splendore. Si iniziarono i lavori per la costruzione del Duomo (1071). Purtroppo, nel 1169, un terremoto devastò la città, contribuendo alla crisi economica registratasi alla fine di tale dominazione, susseguita da quella sveva. Nel 1239 Federico II di Svevia fece edificare il castello Ursino ai margini dell’ abitato e in prossimità del mare, pensato come sistema difensivo della costa. Sotto la dinastia aragonese, Catania fu teatro delle traversie avute dalla regina Bianca di Navarra a causa delle mire per la successione al trono da parte del Gran Giustiziere Bernardo Cabrera, conte di Modica. Con l’elezione di Ferdinando I come re di Aragona, la Sicilia fu dichiarata provincia del regno aragonese. La vedova regina Bianca fu confermata “vicaria”. La Sicilia, quindi, non fu più un Regno indipendente, ma solo un vicereame, e tale rimase. I catanesi si consolarono con alcuni privilegi concessi loro dalla regina Bianca. Con Alfonso il Magnanimo, successore di Ferdinando I, avvenne la fondazione, nel 1434, della prima università siciliana, la Siculorum Gymnasium. Nel 1669 un’ enorme colata lavica sommerse i quartieri occidentali sino a riversarsi in mare, mentre, nel 1693, un catastrofico terremoto ridusse la città in un cumulo di rovine. Una ricostruzione intelligente ridisegnò Catania con criteri “moderni”, con strade larghe e diritte. Furono demoliti gli edifici rimasti per metà in piedi e si costruì su strati di macerie, elevando di qualche metro il livello della città e pervenendo a noi così come oggi la conosciamo. Sezione curata da Cinzia Catanzaro

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